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Buon senso negato: gli ebrei di Hollywood passano alla limitazione dei danni
Novembre 2016
In quello che sembra essere panico del giudaismo internazionale nel tentativo di fermare il crescente numero di persone in tutto il mondo che aprono gli occhi sulla frode dell'Olocausto, Hollywood ha messo a punto il suo ultimo insulto all'intelligenza collettiva: un film intitolato "La Verità Negata", presumibilmente sul processo per diffamazione Irving-Lipstadt dell'anno 2000, ma che è improbabile abbia anche una vaga somiglianza con la realtà di quello sfortunato evento, per il quale lo storico d'eccezione della Seconda Guerra Mondiale, britannico David Irving, totalmente con fondi propri, ha affrontato da solo un enorme team legale, costato milioni di dollari e finanziato dai magnati e dalle organizzazioni ebraiche, tra i quali Steven Spielberg e il Comitato Ebraico Americano......
Sopra a destra: certamente non la rappresentazione di Hollywood. I veri David Irving e Deborah Lipstadt durante il processo per diffamazione nel 2000. Lipstadt è stato sostenuto da un team legale enorme, finanziato da magnati ebrei, per la somma di 13 milioni di dollari. Irving li ha affrontati da solo.
Infatti, il capo "esperto" della versione ufficiale di Auschwitz, il professore Robert Jan Van Pelt, ha ricevuto 200.000 dollari per la sua apparizione da solo. Come può essere pazzescamente redditizio tenersi alla versione ufficiale! E pensate all'enorme pressione posta su Irving, che in ogni momento era consapevole del fatto che forse avrebbe dovuto sostenere i costi del processo. Non importava, a quanto pare, che la maggior parte delle prove presentate dal team di Lipstadt avrebbe dovuto essere dichiarata inammissibile a livello legale. E non importa, a quanto pare, che solo nove anni più tardi van Pelt, in un'intervista con il “Toronto Star”, dichiarava pubblicamente:
"I convenuti [la Lipstadt e gli editori “Penguin”] riconoscono che non tutte le prove ...... sono del tutto affidabili. Questo vale in particolare per l'evidenza dei testimoni oculari. È anche accettato dai convenuti che, sotto certi aspetti, le prove documentali, tra cui le prove fotografiche, siano suscettibili di più di uno interpretazione". [Per usare un eufemismo.]
Questo è un notevole riconoscimento da parte del giudice, soprattutto alla luce del fatto che il resto della sua sentenza è essenzialmente un tentativo poco convincente di trovare dette prove non solo affidabile, ma "schiaccianti" nelle loro persuasività, nonostante le prove letteralmente concrete al contrario. (Discuteremo tali prove in dettaglio qui di seguito.) In effetti, la prova della versione ufficiale della narrativa sull'Olocausto, come presentata al processo Irving-Lipstadt era, in verità, così inadeguata, che i consulenti della Lipstadt furono costretti a sostenere una cosiddetta "convergenza di prove" in cui ci si aspetta che si creda, che se si mette insieme il nulla per un numero sufficiente di volte, si ottiene un qualcosa, alla fine. Una teoria che, senza dubbio, sarà facile da accettare per coloro che ammettono la legge matematica, finora sconosciuta, che 6 milioni meno 3 milioni fa ancora 6 milioni, quando applicata alle stime di morte dell'Olocausto e di Auschwitz.
In netto contrasto con l'esercito di esperti e consulenti della Lipstadt, Irving rappresentava se stesso, mettendo tutto il denaro che aveva sul banco e infine perdendolo. E' anche stato aggredito fisicamente in modo grave, in grande parte diffamato dagli stessi mass media che una volta erano felici di lodarlo giustamente, e ha trascorso del tempo in prigione, il tutto perché ha avuto il coraggio di esprimere apertamente opinioni politicamente scorrette, ma evidentemente valide, riguardanti la seconda guerra mondiale. Quanta libertà di parola! (Maggiori informazioni al riguardo qui.) Il trailer del film "La Verità' Negata", tra l'altro, rappresenta dei cosiddetti 'neo-nazisti' che gridano slogan sulla strada fuori dal tribunale - ci si chiede se saranno rappresentati nel film anche i teppisti ebrei a pagamento, che hanno davvero bombardato Irving di uova il giorno del suo discorso di chiusura, e che sono stati aggressivamente presenti in altri momenti durante tutto il processo. In realtà i cosiddetti "neo-nazisti” (se esistessero di fatto nella realtà fuori dal copione) erano probabilmente sullo stesso libro paga dei teppisti ebraici a dire il vero - il mondo sta rapidamente aprendo gli occhi sulle tattiche sotto falsa bandiera di questi ingannatori. Nel frattempo, la Lipstadt ha visto solo tangenti su tangenti (per quanto nascoste e indirette possano essere state), culminando con la bella somma che senza dubbio otterrà per questo ultimo film, basato apparentemente sul suo libro. Tenendo tutto questo a mente, allora, chi è il vero eroe qui, vi chiedo onestamente?
Ci sono molti nel movimento "revisionista" (cioè, il movimento internazionale rappresentato da coloro che, di fronte alle prove effettive, trovano impossibile accettare la versione ufficiale dell'Olocausto) che sia allora che poi, hanno messo in discussione l'acume di Irving nell'intentare un'azione per diffamazione in un tribunale inglese che aveva a che fare con le sue opinioni non ortodosse circa la Seconda Guerra Mondiale e l'Olocausto. Come il padre di Irving gli diceva spesso, "la giustizia britannica è la migliore che il denaro può comprare" e, dato i suoi detrattori, alcuni hanno suggerito che Irving semplicemente non poteva permetterselo. Infatti a coloro che non conoscono il sistema giudiziario può essere difficile concepire tutti i modi in cui una sensibile disparità della disponibilità finanziaria delle parti in causa possa diventare un vantaggio legale, ma sia certo che gli avvocati non condividano l'ignoranza comune su questa questione. Naturalmente, l'idea che Irving, in ultima analisi, abbia perso il caso solo per la sua incapacità di ugualiare la forza monetaria dei suoi avversari presuppone che una vittoria gli sarebbe stata offerta a qualunque prezzo nelle circostanze, cosa di cui francamente dubito.
Doug Christie e Robert Faurisson: squadra di demolizione dei testimoni fraudolenti dell'Olocausto al processo Zundel del 1985. |
Alcuni dei maggiori esponenti del movimento revisionista hanno inoltre sentito che Irving avrebbe dovuto chiamarli come testimoni, come era stato fatto con grande effetto dal leggendario avvocato Doug Christie e il suo cliente Ernst Zundel nei processi Zundel del 1985 e 1988. Zundel, una grande attivista per i diritti civili, e un martire della libertà di parola, è stato perseguito a norma di un'antica legge canadese per la diffusione di "notizie false" (cioè, in caso suo, per la diffussione di un libricino che spiegava fintroppo bene delle buone ragioni per dubitare della versione ufficiale dell'Olocausto). Finalmente è stato assolto (nel 1992) e la legge per cui era stato perseguito abrogata, ma non si vedrà certamente a breve Hollywood fare un film su quel disastro per i bugiardi dell'Olocausto! Infatti al processo Zundel, i brillanti contro-interrogatori di Christie, con l'aiuto dell'altrettanto leggendario ricercatore francese Robert Faurisson, hanno evidenziato così bene la non plausibilità, se non l'assoluta assurdità, dei racconti dei "testimoni oculari" dell'Olocausto, che nemmeno uno di loro ha osato presentarsi all'appello. Uno di quei testimoni, Rudolf Vrba, che viene spesso menzionato nella profondamente difettosa perizia di van Pelt, è stato costretto ad ammettere al processo Zundel, sotto giuramento, che aveva usato "licenza poetica" per descrivere presunti eventi nei suoi libri sull'Olocausto. In altre parole, li ha inventati. Un altro testimone, Arnold Friedman, ha finalmente ammesso, ad un esame incrociato, di non aver visto nulla, ma di aver semplicemente fatto affidamento su ciò che aveva sentito dire da altri.
E non furono solo i testimoni oculari che vennero portati sotto la luce di un esame minuzioso ed oggettivo, non applicato fino a quel momento. Raul Hilberg, autore del tanto lodato e voluminoso “La distruzione degli ebrei europei”, e ancora considerato uno dei principali studiosi della versione ufficiale dell'Olocausto, è stato costretto ad ammettere sotto giuramento che le affermazioni nel suo libro su Hitler che ordina lo sterminio degli ebrei non erano affatto supportate da alcuna prova documentale, e che erano in realtà semplicemente una questione della sua opinione, ed inoltre oggetti di controversia, anche se nel suo libro aveva chiaramente lasciato intendere che si trattasse di un dato di fatto. Naturalmente, l'idea che avesse deliberatamente stabilito di ingannare i suoi lettori in questo modo non gli è venuta in mente come spiegazione adatta per uno stratagemma così evidente. Infatti, altrove Hilberg aveva pubblicamente riconosciuto che non c'è mai stato alcun piano o bilancio di previsione di un'agenzia centrale per il presunto sterminio degli ebrei. Secondo la sua ben nota, e completamente ridicola teoria, tutti gli ordini riguardo lo sterminio degli ebrei sono stati dati da una sorta di telepatia tacita; "un incredibile incontro degli spiriti, per una consensuale trasmissione del pensiero da una vasta burocrazia", per essere precisi. Tali sono le stupidaggini con cui questi imbroglioni cercano di ritenere l'insostenibile.
Germar Rudolf: il suo "Rapporto Rudolf" ha replicato e sostituito il lavoro pionieristico di Fred Leuchter. Rudolf è stato in carcere nella sua nativa Germania per il delitto del pensiero di mettere in discussione la versione ufficiale dell'Olocausto su solide basi scientifiche. |
Certamente, un caso forte potrebbe essere fatto che Irving avrebbe dovuto chiamare il chimico Germar Rudolf come testimone. Infatti Gray J è andato così in là nella sua sentenza da affermare che:
"Non ho trascurato il fatto che Irving ha sostenuto che le scoperte di Leuchter siano state replicate, in particolare in un rapporto di Germar Rudolf. Ma questo rapporto non è stato prodotto al processo, quindi è impossibile per me per valutare il suo valore probatorio."
Fred Leuchter, tra l'altro, aveva scritto un rapporto innovativo negli anni Ottanta per il processo Zundel. Questo rapporto comprendeva i risultati delle analisi chimiche effettuate su campioni di malta delle pareti delle presunte camere a gas di Auschwitz, mostrando tracce non significative del gas cianuro con cui centinaia di migliaia di ebrei sarebbero stati uccisi. Se tali affermazioni omicide fossero vere, le pareti avrebbe dovuto essere piene di cianuro. Dati i tentativi trascurabili e non qualificati di van Pelt di screditare il rapporto Leuchter, che erano comunque, sistematicamente accettati come testimonianza credibile dal giudice Gray, l'evidenza di un chimico vero come Rudolf avrebbe potuto introdurre un po' di competenza e oggettività, davvero necessarie, alla discussione. Anche se la presenza di Rudolf non ha fatto alcuna differenza per quanto riguarda la causa di diffamazione di Irving, sarebbe servita a dare una visione più corretta delle prove a favore e contro la versione ufficiale dell'Olocausto sul dominio pubblico. In ogni caso, noi stessi chiamaremo Rudolf e altri, tra cui l'eccezionale revisionista italiano, Carlo Mattogno, al banco dei testimoni di sotto, in modo che il lettore possa produrre il suo giudizio personale.
Tuttavia, non si può fare a meno di ammirare Irving per aver agito da solo in tribunale. Il lettore è invitato a leggere le trascrizioni del processo (purtroppo sono solo in inglese qui), in particolare i contro-interrogatori di Irving (fatti e ricevuti); la prestazione di Irving in tribunale è notevolmente buona - certamente Irving potrebbe insegnare alla sua controparte Rampton QC un paio di cose riguardo la cortesia di base. La prestazione di Irving è tanto più notevole se si considera la sua totale mancanza di esperienza giuridica e il fatto che era circondato da vecchi squali legali come Rampton e Anthony Julius (avvocato della principessa Diana, ho sentito), e dal team di esperti-a-noleggio di Lipstadt; i tutti quali erano essenzialmente ostili al suo punto di vista - anche Gray J, a dire la verità. Per non parlare di tutti gli altri avvocati che hanno lavorato al caso, sia durante il processo che nei 4 anni, o giù di lì, della fase preliminare che ha portato al caso. Da quanto ho capito, ogni trucco nel libro era utilizzato contro Irving, tutto perfettamente legale, naturalmente, ma in alcuni casi ciononostante riprovevole e spregevole. E non era solo il team legale a farlo. Anche i giornalisti hanno fatto la loro parte nel fare in modo che il processo abbia ricevuto solo quella dose di attenzione che era accettabile per i loro padroni. Lo storico ed autore americano, Michael Hoffman, riassume la copertura mediatica altamente selettiva del processo come segue:
Storico d'eccezione, David Irving: non la caricatura di Hollywood. |
Tra l'altro, riguardo a Irving, mi riferisco, ovviamente all'uomo reale , non alla caricatura inconcepibile con cui quanto pare l'hanno ritratto nel citato film di Hollywood. Vi prego di capire che c'è un abisso di differenza. E mentre la stupida attrice Rachel Weisz (con l'occhio fisso saldamente sul progresso della sua insensata carriera) senza dubbio leggerà le sue battute di copione proprio come lei è stata sapientemente diretta per fare, quindi dando agli appassionati di film un'impressione sbagliata di quel repellente affronto alla vera erudizione e alle prove standard, Deborah Lipstadt, la vera Lipstadt, rimane in realtà poco più di un fantoccio mediocre per la macchina di propaganda dell'Olocausto, e a quanto si dice, una noia insopportabile, per giunta. Il film è stato lanciato, mi hanno detto, il 17 Novembre nei cinema italiani. Non ho visto il film, e non intendo vederlo (francamente, non ho lo stomaco per Hollywood), ma quello che ho visto del trailer è sufficiente a convincermi che si tratta di un altro pezzo di propaganda del tutto ingannevole, banale ed emotivamente manipolatore, progettato per quel numero sempre calante di sempliciotti ancora inclini ad acquistare tali rifiuti. Se invece il lettore preferisce i fatti, è invitato a leggere l'articolo che segue qui sotto, "Il processo Irving-Lipstadt ha davvero dimostrato la versione ufficiale dell'Olocausto?"
Deborah Lipstadt: non affronterebbe Irving in tribunale. |
In una recente intervista (solo in inglese), Michael Hoffman ha descritto con caratteristica eloquenza la vera natura del processo Irving-Lipstadt e il film basato su di esso. Ecco un estratto particolarmente pertinente:
"Penso sia interessante notare che la storia è così spesso stabilita da Hollywood. Essi non sono in grado di confrontarsi con Germar Rudolf o Carlo Mattogno o uno degli altri esperti del codoh.com [Comitato per un dibattito aperto sull'Olocausto] nei loro notiziari o dibattiti sulla CBS o CNN, e quindi creano invece queste figure di burattini, questi simulacri, questi fantocci di David Irving nel film, e poi attaccano quello come se fosse la realtà. E penso che sia un indicatore della loro insicurezza e debolezza il fatto che devono farlo indirettamente, attraverso Hollywood, piuttosto che direttamente, attraverso un dibattito in buona fede con storici revisionisti".
Esattamente. Fino ad oggi, né Lipstadt né altri sterminazionisti si sono mostrati pronti e in grado di affrontare uno qualunque tra i massimi esperti revisionisti in un dibattito aperto, nonostante ripetuti inviti a farlo. Infatti, la Lipstadt ha tradito la sua vigliaccheria intellettuale e inettitudine scolastica quando si è rifiutata di affrontare il contro-interrogatorio diretto di David Irving nel processo per diffamazione. Sicuramente, quella sarebbe stata l'opportunità per lei di metterlo subito di fronte a tutte le presunte bugie e falsificazioni su cui lei era più che pronta ad accusarlo di prima del processo, e tutto dalla sicurezza relativa delle pagine di un libro. Ma quando è arrivata l'occasione di fare un faccia a faccia, ha scelto invece di nascondersi in modo sicuro dietro le sottane della sua tronfia squadra di legali. Al contrario, come osservato in precedenza, Irving è andato bene sia nel contro-interrogatorio in sé, che anche durante il suo contro-interrogatorio dell'intero coro di cosiddetti esperti e testimoni di Lipstadt, mostrandosi decisamente più di una sfida per qualunque di loro, nonostante le loro buste paga gonfiate. Irving aveva, dopo tutto, il vantaggio di essere essenzialmente nel giusto.
Infatti, se si dovesse criticare Irving per qualsiasi cosa, sarebbe forse per suggerire che ciò che appariva in lui durante il processo come una fede genuina, implicita, persino fanciullesca ed ingenua nella 'Giustizia' inglese, è stato, purtroppo, un po’ fuori luogo nelle circostanze. D'altra parte, egli non può essere stato poi così ingenuo fino alla fine del processo: quando gli venne chiesto da un collega che cosa pensasse delle sue possibilità di vincere, scherzò dicendo "dipende dal fatto se il giudice sia pronto a suicidarsi professionalmente" . Il verdetto contro di lui era, naturalmente, una conclusione scontata. Come molti degli osservatori più acuti e disinteressati notarono in quel momento, il giudizio avrebbe anche potuto essere scritto prima dell'inizio del processo. Ingiusto? Si consideri il seguente scambio rivelatore che ha avuto luogo tra il Gray J e Irving all'inizio del processo quasi tre mesi prima della pronuncia della sentenza:
Il giudice Charles Gray: una sentenza conveniente. |
GIUDICE GRAY: Mi permetta di questa domanda, e non risponde se non vuole, ma se dovessi venire alla conclusione che vi sia tutta una serie di prove di formidabile evidenza di un tipo e l'altro.
IRVING: Sì.
GIUDICE GRAY: funzionari del campo, testimoni oculari, prove scientifiche, prove di costruzione presso le camere a gas e simili; ognuna delle quali era lì, ma lei non ha prestato attenzione a ciò, è qualcosa che lei potrebbe accettare?
"Credo che il suo [di Irving] sia un punto di vista che, anche se non si è d'accordo con esso, debba essere preso sul serio. Lui è, dopo tutto, l'unico uomo con una certa fama, sulla base di altre sue ricerche, che prosegue con il caso di Hitler e mi sembra che sia sbagliato respingerlo. Ciò richiede l'esame più attento possibile, però, devo dire, spero di non essere mai sottoposto al tipo di esame proposto ai libri di Irving dai testimoni della difesa. Ho la forte sensazione che ci siano altre figure storiche di alto livello, tra cui alcuni cui devo gran parte della mia carriera, il cui lavoro non starebbe in piedi, o dei quali non tutto il lavoro starebbe in piedi, a seguito di questo tipo di esame ".
Infatti. Ma che un puro figlio delle isole britanniche dell'intelligenza e l'integrità di Irving debba essere trattato così da uno dei suoi sistemi di giustizia è una vergogna che la Gran Bretagna farebbe bene a correggere e su cui dovrebbe fare ammenda, meglio prima che poi. Per se stessa.
"Ho sentito testimoni esperti, esibiti di fronte a noi, usare frasi come "il consenso dell'opinione degli esperti ", come loro fonte così spesso, - infatti la parola consenso ricorre finora non meno di quaranta volte nelle trascrizioni quotidiane di questo processo - che ho cominciato a chiedermi a cosa servano gli archivi. Sono persuaso che questi esperti fossero più esperti nel riportarne le rispettive opinioni e quelle delle persone che sono d'accordo con loro, che nel riportare quello che gli archivi effettivamente contengono e non contengono".
- David Irving, le Idi di Marzo, 2000
Il processo Lipstadt ha dimostrato davvero la versione ufficiale dell'Olocausto? Il motto del nuovo film di Hollywood 'La Verità Negata' implica che il processo per diffamazione Irving-Lipstadt in qualche modo abbia dimostrato la versione ufficiale dell'Olocausto. Lo ha fatto davvero? Oppure siamo semplicemente alimentati da un'altra menzogna assurda della propaganda dai maestri dell'arte? Chiaramente la risposta a questa domanda non si trova nella versione di Hollywood della storia, ma nel conoscere il vero stato del dibattito sull'Olocausto al di là dei principali mezzi di comunicazione di massa dei canali informativi, attentamente controllati. Ciò significa conoscere entrambi i lati della storia, non solo uno. Se non avete nessuna consapevolezza dell'"altra" parte del dibattito, potrebbe essere una sorta di shock trovare ciò che le prove in realtà dimostrano....... |
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“Nessuno è così disperatamente schiavo, come coloro che credono erroneamente che sono liberi. La verità è stata allontanata dalla profondità della loro mente da capi che li governano con le bugie. Li nutrono di falsità fino a far sembrare sbagliato come giusto nei loro occhi.”
        - Goethe
1. Vengono utilizzati i vostri desideri per controllarvi e rendervi schiavi? Cliccate qui per l'articolo "L'inganno Sesso (Una guida per gli uomini giovani.)"
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4. La più Grande Truffa di Tutti i Tempi.
La Frode dell'Olocausto - quando la Storia ti viene imposta per legge, allora sta certo: è una menzogna.....
«L’Olocausto è un business che minaccia di diventare la più grande rapina nella storia
dell’umanità.»
        - Prof. Norman Finkelstein, ben noto scienziato politico ed autore ebraico-americano
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5. “La Psichiatria: La Scienza o La Frode?” Sono scienziati veri gli psichiatri, oppure polizioti di pensiero? Che ne dite? Un articolo breve ma essenziale per coloro che vogliono capire la minaccia e la guerra contro la libertà di pensiero che affrontiamo in questi giorni - ecco il viso vero della psichiatria......